Di fronte alle difficoltà di un mercato sempre più esigente e globale servono idee chiare e condivise. Serve una “Mappa strategica”.
L’imprenditore del settore vitivinicolo è sottoposto a continui stimoli e imprevisti che agiscono sia nel breve periodo che nel lungo periodo: dagli effetti di una grandinata che modifica in un lampo il lavoro di una stagione ai problemi del passaggio generazionale che, pur lontano negli anni, già oggi deve essere ben impostato.
Come muoversi in un contesto così mutevole ed incerto?
Un viaggatore sa che per arrivare ad una meta deve seguire una strada. Ma non solo. Per non perderla serve una “mappa”, senza la quale ogni ostacolo incontrato o imprevisto potrebbe far perdergli l’orientamento e quindi la possibilità di raggiungere la meta desiderata.
Anche nel management aziendale serve un certo “orientamento”. Lo sviluppo di innovazione e tecnologia e la grande disponibilità di dati e informazioni qualificate non generano automaticamente un’impresa più competitiva e non ne garantiscono il successo. E’ necessario che tutto questo sia all’interno di una strategia e di una visione unitaria e condivisa dello sviluppo dell’azienda di cui “il dato” e “l’informazione” ne sono espressione e misura. Serve quindi parlare di strategie.
Una «mappa strategica» aiuta ad evidenziare i nessi di causa-effetto tra le diverse prospettive con cui possiamo guardare alla nostra azienda:
- Valore nel tempo: cosa vogliamo che diventi nel lungo periodo, per chi la costruiamo, come proteggere il valore che creiamo nel corso di una vita?
- Scelta strategica: diventare una azienda che insegue produttività ed efficienza o un’impresa proiettata sui mercati?
- Identità dei prodotti: cosa caratterizza il nostro vino sul mercato? Quale è l’offerta di valore che facciamo ai clienti?
- Processi: quali sono i processi aziendali dai quali ci aspettiamo il successo?
- Managerialità, sistemi informativi e persone: quali percorsi organizzativi, professionali e manageriali intraprendere?
Queste cinque domande possono essere naturalmente poste nell’ordine sovra esposto: dove voglio portare la mia cantina nei prossimi 5-10 anni? Però spesso è interessante partire dal fondo e risalire, quasi come una verifica o una “prova del 9”. Facciamo un esempio: “Ho un enologo con molto talento, un “vigneto digitale” e siamo un team affiatato. Grazie a queste “doti” quali processi aziendali mi vedranno “eccellere”? Queste eccellenze che prodotto mi permetteranno di offrire ai clienti? Quali saranno le sue caratteristiche? Questo prodotto è favorito da scelte orientate all’efficienza e alla produttività oppure alla crescita e allo sviluppo? Quindi: come potrà essere la mia cantina tra 5-10 anni?”
Farsi queste domande è la linfa della crescita imprenditoriale dell’impresa vitivinicola!
Nei prossimi articoli esamineremo ogni passaggio e vedremo in modo analitico:
- l’alternativa tra scelte strategiche orientate alla produttività rispetto a scelte orientate allo sviluppo
- la composizione della proposta di valore ai Clienti
- quali processi aziendali attivare e ottimizzare
- come scegliere strumenti e persone che aiuteranno nel percorso
Buona navigazione!
A cura di Luca Castagnetti, Dottore Commercialista – Esperto in reti di impresa e strategie di sviluppo dell’impresa vitivinicola.
Fonte: Sistemiamo l’Italia