Il lockdown imposto dal governo, sta determinando, tra le varie conseguenze, anche una difficoltà di riscossione dei crediti verso i clienti. Tale circostanza ci obbliga a compiere adeguate considerazioni relativamente a tale rischio e all’eventualità di procedere alla cancellazione del credito stesso. Quali criteri possono essere utilizzati al fine di addivenire ad una stima attendibile della mancata riscossione?
Il periodo che si
sta affrontando induce a compiere inevitabili considerazioni in merito alla
valutazione dei crediti. Volendo prendere ad esame i crediti di natura
commerciale, per una valutazione del rischio, occorrerebbe, innanzitutto,
stabilire dei raggruppamenti omogenei, ad esempio, per tipologia di attività o
classe merceologica (settore costruzione, settore alimentare, settore
ristorazione e settore di produzione di beni alimentari ecc.), per poi
successivamente distinguere, all’interno della categoria individuata, gli intervalli
di scadenza (30/60/90/120 giorni).
Un’analisi più approfondita,
invece, potrebbe basarsi su elementi quali:
- rischio di insolvenza, sviluppando una previsione sullo stato di liquidità del debitore, mediante fonti informative “esterne”, quindi più facilmente reperibili (visure camerali, visure catastali, bilanci pubblicati, ecc.) ovvero, ove possibile, “fonti interne” (organigrammi, mercati di riferimento, portafoglio clienti, ecc.);
- probabilità di recupero del credito, mediante un calcolo statistico sulla probabilità che il credito possa essere recuperato o meno, stabilendo eventualmente la percentuale di recupero;
- costo di recupero del credito, soprattutto nei casi di ricorso a procedure legali;
- costo della copertura dell’insolvenza, in relazione al ricorso al finanziamento di terzi per sopperire al mancato incasso (ad esempio scoperto in conto corrente, costo dell’operazione, tassi praticati sullo scoperto, tempi medi dello scoperto, ecc.).
La considerazione degli elementi sopra riportati potrebbe di fatto migliorare il processo di valutazione dei crediti iscritti in portafoglio, permettendo di definire, oltremodo, gli effetti di una mancata riscossione.
A cura di Nicola Lucido – Dottore Commercialista in Pescara, Dottore di ricerca in Economia Aziendale, Ricercatore area aziendale Fondazione Nazionale dei Commercialisti.
Con queste FAQ cerchiamo di rispondere ai principali dubbi degli operatori che sono alle prese con la gestione dei nuovi obblighi introdotti dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Gli argomenti oggetto delle FAQ saranno trattati su questo portale anche in maniera più approfondita.
Fonte: Sistemiamo l’Italia