Prove di trasmissione POST COVID-19 per il vino e dintorni – 2 parte

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“La cultura aziendale è il “vigneto” da cui potranno venir fuori le grandi aziende italiane”.
Ci sono delle cose che le PMI del vino potrebbero fare cogliendo l’occasione della discontinuità generata dalla pandemia.

Proseguono le incertezze e le domande restano: quali saranno
i mercati per il vino italiano nei prossimi mesi? Come le aziende vitivinicole
dovranno attrezzarsi per superare questa grande crisi mondiale?

Nel nostro precedente articolo abbiamo auspicato che le
difficoltà presenti possano “muovere la nostra creatività, stimolare i nostri
talenti, far venir fuori le soluzioni più interessanti. Se tutto fosse una
conseguenza matematica dei numeri basterebbe un PC per governare il mondo!”

Volendo azionare il cambiamento dobbiamo capire quale leva
attivare. Da dove partire?

Nell’incertezza dei dati della realtà di oggi cerchiamo
almeno di non sbagliare il metodo di affronto del problema.

Una strategia vincente sui mercati è il risultato di una offerta di valore ai clienti che, pur in un periodo difficile, riscoprono nell’offerta fatta dall’azienda una corrispondenza con il loro bisogno. Un mix di caratteristiche quali-quantitative, di valore del brand e di esperienza di acquisto.

Per offrire questo mix vincente esistono processi aziendali
che spiccano per eccellenza: possono essere riferibili all’area produttiva,
all’area di gestione del cliente, ai processi di innovazione o alla particolare
attenzione posta da una azienda al contesto sociale e territoriale in cui è
immersa.

In ogni caso tali processi sono e restano il frutto del
lavoro delle persone.  Imprenditori,
impiegati, operai, consulenti. Tutti protesi ad uno scopo comune, organizzati e
consapevoli del proprio ruolo, dotati degli strumenti di analisi e di
produttività personale necessari. Questo “sistema” virtuoso è originato da un
management tanto attento e scrupoloso nei particolari quanto ardito nella
definizione e proposizione della sua visione.

Andando sul concreto potremo suggerire alcune ipotesi di
lavoro.

  1. Azioni rivolte a rafforzare la struttura finanziaria. In questi giorni si fa un gran parlare delle misure dei decreti Cura Italia e Liquidità e tutte le imprese sono protese a cogliere le opportunità da essi rappresentati per correggere le distorsioni finanziarie provocate dalla repentina frenata delle vendite. Forse altrettanta attenzione dovrebbe essere data alle opportunità derivanti dal rafforzamento dell’equity aziendale. Un equity forte permette di far fronte alla situazione senza ipotecare il futuro aziendale con crescenti debiti. La disponibilità di capitale di rischio è direttamente proporzionale alla capacità di gestire e controllare il rischio imprenditoriale. Richiede quindi una strategia forte e credibile.
  2. Allargare l’offerta e la presenza sui mercati internazionali mercato acquisendo nuove quote di mercato permette di compensare il venir meno di mercati tradizionalmente serviti come il mercato horeca nazionale.
  3. Una maggiore presenza internazionale richiede strategie di aggregazione tra imprese: ad un grande mercato deve corrispondere una grande offerta. Una offerta in grado di negoziare con i migliori operatori e buyer che, anche in momenti difficili, ci sono e operano quotidianamente nella ricerca di partner affidabili adeguati alle loro strategie distributive. E’ il momento di lanciare grandi operazioni di aggregazione tra imprese: possono essere sia reti tra imprese che vere e proprie fusioni. In entrambe le situazioni vengono potenziate enormemente e velocemente le possibilità di realizzazione di una corretta strategia.
  4. Una crescita dei mercati e delle organizzazioni comporta la gestione di un gran numero di dati, informazioni, interazioni, processi. La tecnologia viene in aiuto fornendo opportunità di semplificazione inimmaginabili solo qualche tempo fa. L’innovazione e gli investimenti in quest’area sono fortemente sostenuto dal programma del MISE “Transizione 4.0” oggi fruibile anche dalle imprese del settore agricolo!

Sono queste delle ipotesi di
lavoro che richiedono un’organizzazione forte, coesa e capace. Potremo fare una
analogia con il vino: se un buon vino nasce innanzitutto dal vigneto anche
un’azienda vincente richiede alla base una cultura organizzativa eccellente. La
cultura aziendale è il vigneto in cui potranno rinascere le imprese italiane.


Fonte: Sistemiamo l’Italia

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