Parlando di assetti organizzativi assume rilevanza l’organigramma aziendale e le persone che ne prendono parte, ciascuna con i rispettivi ruoli. Affinché un assetto possa dirsi adeguato, ciascun membro dell’organizzazione deve essere responsabilizzato per le proprie mansioni?
In un’organizzazione aziendale, le posizioni ricoperte dai vari membri
possono essere di tipo strategico-decisionale, direzionale-manageriale oppure esecutivo-operativo.
I membri dell’organizzazione che ricoprono posizioni di primo livello sono
quelli che dettano le linee guida per il raggiungimento degli obiettivi
dell’impresa, siano essi di tipo quantitativo (fatturato, posizionamento nel
mercato, produttività dei dipendenti, ecc.) che qualitativo (soddisfazione
della clientela, miglioramento del clima organizzativo, ecc.). A seguire, vi
sono i membri che ricoprono posizioni di
secondo livello, ovvero i manager, la cui principale attività è quella di
tradurre gli obiettivi in attività operativa, organizzandopersone e mezzi di
cui dispongono. Il terzo ed ultimo livello è rappresentato da coloro i quali
sono chiamati a gestire l’attività operativa vera e propria dietro istruzioni
degli organi direzionali.
Alla luce di ciò, il presupposto principale di ogni struttura
organizzativa è che ciascun membro, in relazione al proprio ruolo e alle
proprie mansioni, venga responsabilizzato per il proprio operato. Così come è
importante che, limitatamente alla propria posizione, ciascuno dell’organizzazione
sia messo nelle condizioni di attivare un processo decisorio avendo a
disposizione una serie di leve decisionali idonee a dare risposte alla propria
attività.
Pertanto, è indispensabile assegnare dei “poteri decisionali” e individuare
delle “leve decisionali”, in relazione ai quali far emergere eventuali
responsabilità di eventuali inadempimenti. Non è proficuo, infatti, colpevolizzare
quel soggetto che, coerentemente al proprio ruolo, non abbia le competenze per
gestire e decidere sul proprio operato. Occorre quindi garantire sempre un
giusto equilibrio tra responsabilità sull’attività eseguita e leve decisionali utili
a fornire risposte alle predette responsabilità.
A cura di Nicola Lucido – Dottore Commercialista in Pescara, Dottore di ricerca in Economia Aziendale, Ricercatore area aziendale Fondazione Nazionale dei Commercialisti.
Con queste FAQ cerchiamo di rispondere ai principali dubbi degli operatori che sono alle prese con la gestione dei nuovi obblighi introdotti dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Gli argomenti oggetto delle FAQ saranno trattati su questo portale anche in maniera più approfondita.
Fonte: Sistemiamo l’Italia