Fermo restando quanto stabilito dal D.L.14/2019 relativamente all’obbligo di nomina dell’organo di controllo per le società che superano i limiti dimensionali di cui all’art.2447 del Codice Civile, quali sono le conseguenze previste per coloro i quali non vi abbiano provveduto entro lo scorso 16 dicembre?
Nonostante
l’obbligo di nomina dell’organo di controllo sia ormai in vigore da circa due
mesi, ancora elevato è il numero delle aziende obbligate ma inadempienti. Nello
specifico, sulla base dei dati diffusi dal partner scientifico del Consiglio
nazionale dei Dottori commercialisti, la percentuale più bassa – circa il 26,5%
– è stata registrata proprio tra le società più piccole (meno di 50 addetti), comunque
rientranti nei parametri dimensionali stabiliti dal citato articolo 2447 del
Codice Civile.
Tuttavia,
nessuna proroga del termine per la nomina dell’organo di controllo è
stata concessa dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Anzi,
è stato, per l’appunto, ribadito il ruolo dei conservatori del Registro delle
Imprese, obbligati ad informare il tribunale affinché provveda, in sostituzione
degli organi sociali, alla nomina d’ufficio del sindaco o del revisore
legale. A conferma di ciò, dalle Camere di Commercio sono già partite le prime
lettere di richiamo alle imprese non in regola.
Unica
proroga degli obblighi di segnalazione è stata concessa alle piccole
imprese non tenute alla nomina dell’organo di controllo, a partire dal prossimo
15 febbraio 2021. Lo scopo è consentire a quest’ultime di adottare
progressivamente il sistema di allerta, mettendo in atto tutte le misure
organizzative necessarie.
A cura di Nicola Lucido – Dottore Commercialista in Pescara, Dottore di ricerca in Economia Aziendale, Ricercatore area aziendale Fondazione Nazionale dei Commercialisti.
Con queste FAQ cerchiamo di rispondere ai principali dubbi degli operatori che sono alle prese con la gestione dei nuovi obblighi introdotti dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Gli argomenti oggetto delle FAQ saranno trattati su questo portale anche in maniera più approfondita.
Fonte: Sistemiamo l’Italia